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Il Big Quit: Come il Burnout ha portato all’Epifania 3/5

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Il Big Quit: Come il Burnout ha portato all’Epifania. Tempo di lettura 5 minuti


Il Big Quit: Come il Burnout ha portato all’Epifania. Cara dreamer, vogliamo davvero tornare a prima del Covid-19? Se ti sei persa i primi articoli sulle Grandi Dimissioni, che hanno visto lasciare il posto di lavoro di milioni di americani, ti invito a seguirmi in questa serie dedicata al fenomeno più “agghiacciante” di questo inizio secolo, dopo il terrorismo. Alla fine del 2020, molte aziende si stavano organizzando per riaprire e tornare “alla normalità”, e c’era un sacco di gente che non vedeva l’ora di tornare “alla vita normale”. Tu sei forse una di queste?

Anthony Klotz è un professore di comportamento organizzativo presso la UCL School of Management di Londra. Stava studiando il fenomeno delle dimissioni, quando fu intervistato per Bloomberg Businessweek nel maggio 2021, prevedendo un’ondata significativa di dimissioni volontarie da parte dei lavoratori a seguito della pandemia di COVID-19.
La previsione di Klotz si è rivelata esatta. Fu lui a coniare il termine ‘Great Resignation’.

La Grande Dimissione non è solo un’idea ipotetica, ma un movimento economico supportato dalle infografiche dell’Ufficio Statistico del Lavoro degli Stati Uniti. Tra l’aprile 2021 e l’aprile 2022, circa 40 milioni di persone hanno lasciato il lavoro, con una media di 3,98 milioni di dimissioni al mese. Secondo Anthony Klotz, ci sono 4 spiegazioni per questo fenomeno: Coloro che volevano dimettersi prima dell’inizio della pandemia aspettavano che passasse il periodo di lockdown prima di farlo. I dipendenti hanno fatto un passo indietro rispetto al loro lavoro e al loro stato di burnout. Secondo lui, il “burnout diffuso” li ha spinti a lasciare il lavoro. Esempio: Il continuo stress e l’ansia della pandemia hanno messo a dura prova anche gli operatori del settore sanitario. Nell’agosto 2021, 579.000 persone hanno abbandonato il posto di lavoro.  

Il Big Quit: Come il Burnout ha portato all’Epifania. La crisi covidica ha dato loro il tempo di porsi delle domande, di rivedere il loro rapporto con il lavoro e il significato che vogliono dargli, e di considerare un cambiamento di carriera più in linea con le loro aspirazioni. Il lavoro a distanza ha fatto provare ai dipendenti il gusto della libertà e dell’autonomia.

Alzi la mano chi sta soffrendo una situazione tossica, in un ambiente di lavoro, e chi ci sta girando intorno da un po’. Se questo è il caso tuo, questo articolo lo scrivo per te, spero ti sia di qualche aiuto. 

Il Big Quit: Come il Burnout ha portato all’Epifania. Il rovescio della medaglia e il grande rimpianto. Alcuni dipendenti che si sono dimessi durante il periodo delle Grandi Dimissioni stanno scoprendo che i loro nuovi lavori non soddisfano le loro aspettative. Un recente studio di Joblist ha rilevato che almeno una persona su quattro si pente di aver lasciato il lavoro. Questa nuova era è stata definita il Great Regret. Secondo The Muse, il 72% delle persone è rimasto sorpreso dalla nuova posizione o azienda e il nuovo impiego era diverso da quello che si aspettava. Il 48% di questi lavoratori ha dichiarato che cercherebbe di tornare al vecchio lavoro, se possibile. Sei curiosa di sapere com’é andata in Italia e in Francia? Continua a leggere, tra un po’ lo scopri da sola.

Anthony Klotz ci dà due grandi consigli, prima di prendere decisioni avventate: 1. slow down the process: rallentare il processo significa prenderti il tempo di riflettere e ponderare pro e contro, costi e benefici della nuova opportunità. 2. Se il 30% della tua attuale posizione non ti soddisfa ed é quello per cui molleresti il lavoro, cerca di parlarne con il tuo boss per capire se puoi cambiare compiti e mansioni

Il più delle volte pensiamo che non c’é un’apertura di dialogo possibile con la gerarchia. Questo non é sempre vero. Insomma, l’erba non é sempre più verde, e in tanti anni di cambiamenti posso confermarti che é proprio cosi’. La Francia è stata interessata da questo fenomeno?

La Francia è interessata dal big quit, io sono una case study 😊.


Nel 2022, in Francia, il numero totale di dimissioni volontarie ha raggiunto un massimo storico, con oltre 2,16 milioni di contratti di lavoro risolti su richiesta del lavoratore. 470.000 di queste erano con contratti a tempo indeterminato. Il tasso è elevato, ma non senza precedenti se si confrontano queste cifre con il picco di dimissioni dopo la crisi del 2008.

Nel 2022, in Francia si é battuto un altro record, infatti, sono state create oltre 1,072 milioni di nuove imprese, stabilendo un record storico (Il Sole 24 ore). In Italia?  

Nel 2022, in Italia, sono state registrate quasi 2,2 milioni di dimissioni volontarie, segnando un incremento del 13,8% rispetto al 2021, quando erano circa 1,93 milioni. (Open Online) Chi si voleva licenziare l’ha fatto entro il 2022, e io non faccio eccezione. Voglio sottolinerare, detto questo, che l’insoddisfazione o il sentimento di disequilibrio nella vita/lavoro perdurava da diversi anni. La pandemia ha messo in evidenza certe disparità, non sempre legate allo stipendio, come una grossa torcia elettrica puntata come un faro sulle condizioni di lavoro inopportune. Il mito del posto fisso Il fenomeno del pentimento legato alle dimissioni è meno documentato, in Italia, rispetto agli Stati Uniti, ma alcune indicazioni suggeriscono che il Great Regret potrebbe essere presente in modo più sottile: Meno dinamismo lavorativo: Il mercato del lavoro italiano è meno flessibile, con contratti a tempo indeterminato che rendono i cambiamenti di carriera meno comuni. Cultura della stabilità: I lavoratori italiani tendono a preferire stabilità e sicurezza, riducendo la probabilità di pentimento per cambiamenti drastici.

Cause principali del great regret. Molti lavoratori, spinti da aspettative irrealistiche e decisioni affrettate, hanno lasciato il proprio impiego durante la pandemia in cerca di un miglior equilibrio o nuove opportunità. Tuttavia, culture aziendali peggiori e opportunità meno vantaggiose hanno spesso disatteso le loro speranze. Inoltre, il burnout e lo stress hanno portato a scelte impulsive, sottovalutando il valore del lavoro precedente. 🔄 E tu? Hai mai pensato di tornare sui tuoi passi dopo una grande decisione?🌟Condividi la tua esperienza con noi nei commenti!

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Il Big Quit e come il Burnout ha portato all'Epifania.
Digital visualization of COVID-19 statistics showing deaths and recoveries globally.
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Il Big Quit e come il Burnout ha portato all'Epifania.

🟢Cause principali della sorpresa negativa:

  1. Cultura aziendale diversa: Le dinamiche interne della nuova azienda si sono rivelate meno accoglienti o collaborative. 😖
  2. Carico di lavoro eccessivo: Ruoli mal definiti o richieste superiori a quanto inizialmente promesso. 😥
  3. Compenso o benefit non adeguati: Le condizioni economiche reali erano inferiori alle attese. 😤
  4. Ambiente di lavoro tossico: Presenza di conflitti, mancanza di supporto o leadership inefficace. 🤬
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Il freezing, o risposta di immobilizzazione, é una reazione automatica e naturale allo stress percepito come minaccia. Si manifesta con una sensazione di blocco fisico o mentale.

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🗞️Nell’articolo precedente Issue #6 – 25 dicembre, ti parlo di Titi’ e della sua riconversione professionale che lo porta a lasciare Parigi per le Gran Canarie in soli due anni.

Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita.

– Confucio

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